IL DETECTIVE SELVAGGIO
di Jonathan Lethem
 
Phoebe Siegler incontra per la prima volta Charles Heist, il Detective selvaggio, in un ufficio cupo e trasandato, in mezzo a una distesa di roulotte all’estrema periferia di Los Angeles. La donna vuole ingaggiarlo per cercare Arabella, la figlia di una sua amica, scomparsa da tre mesi: i pochissimi indizi portano alla California, a una qualche comunità strampalata e a Leonard Cohen, di cui la ragazza era una fan sfegatata. Heist, un solitario di poche parole che tiene nel cassetto della scrivania un opossum come animale domestico, conquista subito l’esuberante, sarcastica e logorroica Phoebe. L’improbabile coppia inizia così un viaggio tra i vagabondi che abitano nel deserto californiano per scoprire che Arabella è in pericolo e che solo il Detective selvaggio, per ragioni misteriose, può tirarla fuori da guai. L’avventura di Phoebe nel deserto si prospettava bizzarra sin dall’inizio, ma di certo nessuno poteva immaginare quanto sarebbe diventata pericolosa.   
In questo suo ultimo romanzo generato dallo shock dell’elezione di Trump, l’autore, definito dalla critica come «uno dei grandi eredi della tradizione postmoderna», racconta «una storia ricca di inventiva e tra le sue più cupe, con bagliori apocalittici nel cuore inesplorato dell’America e una manciata di personaggi derelitti sistemati ai margini della nazione. Per fronteggiare il mostro, sembra suggerire Lethem, occorrono vie radicali, servono coraggio e fantasie, bisogna rivisitare l’America nell’abisso profondo dei suoi confini». [Liborio Conca, «Tuttolibri»].

Figlio di un’attivista politica e di un pittore dell’avanguardia americana, Jonathan Lethem (New York, 1964) cresce in una comune della Brooklyn pre-gentrificazione, in un quartiere popolare e multirazziale, tra la cultura hippy, la musica di Bob Dylan, le proteste di piazza e i classici del cinema e della letteratura di fantascienza.
Studia pittura e si iscrive al college per seguire corsi di arte ma, deluso dall’ambiente che trova, a vent’anni si trasferisce - in autostop - in California, dove inizia a lavorare ai suoi primi racconti e per mantenersi fa il commesso in una libreria.
Il primo romanzo, Gun With Occasional Music (Concerto per archi e canguro), un mix tra fantascienza e noir poliziesco, viene pubblicato nel 1994 ed è subito notato da critica e pubblico (e dal regista Alan Pakula che ne opziona i diritti per farne un film). Con questo libro, Lethem vince il Nebula Award. Lo scrittore continua a esplorare la commistione tra generi con Amnesia Moon (1995), un road movie ambientato in un futuro post-apocalittico e As She Climbed Across the Table (Oggetto d’amore non identificato) nel 1997, una storia d’amore surreale e satirica tra una scienziata e un’entità anomala creata per sbaglio in laboratorio, oltre a pubblicare una raccolta dei suoi primi racconti, The Wall of the Sky, the Wall of the Eye (L’inferno comincia nel giardino) nel 1996.
Dopo più di dieci anni vissuti nella West Coast, torna a Brooklyn e nel 1998 esce Girl in Landscape (Ragazza con paesaggio) una specie di Sentieri Selvaggi ambientato su Marte, un omaggio al film di John Ford e a Philip K. Dick, autore a cui ha dedicato numerosi saggi (in Italia è uscito nel 2010 per minimum fax, Crazy Friend. Io e Philip K. Dick).
Se già pubblico e critica lo riconoscono come uno dei talenti più interessanti della nuova narrativa americana, è con il noir urbano Motherless Brooklyn (Brooklyn senza madre) nel 1999, vincitore del National Book Critics Award for Fiction, del Macallan Gold Dagger e del Salon Book Award, e ancor più con il quasi autobiografico The Fortress of Solitude (La fortezza della solitudine) nel 2003, che arrivano i riconoscimenti più prestigiosi e il grande successo mediatico e commerciale. Entrambi ambientati nella Brooklyn della sua adolescenza, il primo è di recente diventato un film diretto e interpretato da Edward Norton, il secondo è un romanzo di formazione, il racconto di un’amicizia tra due ragazzini che si snoda lungo tre decenni. Nel 2005 viene insignito della MacArthur Fellowship. Definito da «Rolling Stones» lo scrittore più cool dell’anno, Lethem alterna grandi romanzi a racconti brevi, saggi a fumetti, interviste ad articoli apparsi su riviste di tendenza e testate prestigiose dell’editoria indipendente americana. Collabora, fra gli altri, con «The New Yorker», «Harper’s», «Rolling Stone», «Esquire» e il «New York Times». Con il suo nuovo romanzo, The Feral Detective (Il detective selvaggio) nel 2018, torna al genere poliziesco.


ROMANZI
The Feral Detective
HarperCollins, New York, 2018
Un detective selvaggio 
traduzione di Andrea Silvestri
La nave di Teseo, Milano, 2019

A Gamblers Anatomy
Doubleday, New York, 2016
Anatomia di un giocatore dazzardo
traduzione di Andrea Silvestri
La nave di Teseo, Milano, 2017

Dissident Gardens
Doubleday, New York, 2013
I giardini dei dissidenti
traduzione di Andrea Silvestri
Bompiani, Milano, 2014

Chronic City
Doubleday, New York, 2009
Chronic City
traduzione di Gianni Pannofino
Il Saggiatore, Milano, 2010

You Don’t Love Me Yet
Doubleday, New York, 2007
Non mi ami ancora 
traduzione di Andrea Buzzi
Il Saggiatore, Milano, 2007

The Fortress of Solitude
Doubleday, New York, 2003
La fortezza della solitudine
traduzione di Gianni Pannofino
Marco Tropea Editore, Milano, 2004

Motherless Brooklyn
Doubleday, New York, 1999
Testadipazzo
traduzione di Laura Grimaldi
M. Tropea, Milano, 2001
ripubblicato col titolo Brooklyn senza madre
Net, Milano, 2005
Bompiani, Milano, 2007

Girl in Landscape
Doubleday, New York, 1998
Ragazza con paesaggio
traduzione di Andrea Buzzi
Marco Tropea Editore, Milano, 2006

As She Climbed Across the Table
Doubleday, New York, 1997
Oggetto amoroso non identificato
traduzione di Gioia Guerzoni
Marco Tropea Editore, Milano, 1998

Amnesia Moon
Harcourt Brace, New York, 1995
Amnesia Moon
traduzione di Martina Testa
Minimum fax, Roma, 2003

Gun, With Occasional Music
Harcourt Brace, New York, 1994
Concerto per archi e canguro
traduzione di Gianni Pannofino
Marco Tropea Editore, Milano, 2002


COLLEZIONI DI RACCONTI
Lucky Alan and Other Stories
Doubleday, New York, 2015
Alan, un uomo fortunato e altri racconti
traduzione di Andrea Silvestri
Bompiani, Milano, 2016

The Disappointment Artist
Doubleday, New York, 2005
Memorie di un artista della delusione
traduzione di Martina Testa
Minimum fax, Roma, 2007

Men and Cartoons
Doubleday, New York, 2004
Men and Cartoons
traduzione di Martina Testa
Minimum fax, Roma, 2005

Kafka Americana
con Carter Scholz
Subterranean Press, Burton, Michigan, 1999

The Wall of the Sky, The Wall of the Eye
Harcourt Brace, New York, 1996
L’inferno comincia nel giardino
traduzione di Martina Testa
Minimum fax, Roma, 2001


ALTRE PUBBLICAZIONI
The ecstasy of influence: nonfictions, etc.
New York, Doubleday, 2011
L’estasi dell’influenza. Non-fiction, etc.
traduzione Gianni Pannofino
Milano, Bompiani, 2013

They Live
Softskull Press, New York, 2010

Patchwork Planet
BookCourt/Soft Skull Press, Brooklyn, New York, 2006

Omega: The Unknown Premiere
Marvel Comics, New York, 2008
Omega lo sconosciuto
Panini comics, Modena, 2011

How We Got Insipid
Subterranean Press, Burton, Michigan, 2006

This Shape We’re In
McSweeney’s Books, Brooklyn, New York, 2001
A ovest dell’inferno
traduzione di Martina Testa
Minimum fax, Roma, 2002
Jonathan Lethem photo by Adrian Cook
Jonathan Lethem photo by Amy Maloof
Condividi su

PROGRAMMAZIONE

07/12/2019 h 21:00Villa Olmo
presenta Sebastiano Triulzi

08/12/2019 h 18:00Feltrinelli Piazza Duomo





Per favorire l'utente nella migliore esperienza di navigazione possibile questo sito web fa uso dei cookie. I cookie sono piccoli file di testo che i siti web visitati inviano al terminale (computer, tablet, smart-phone, notebook) dell'utente, dove vengono memorizzati, per poi essere ritrasmessi agli stessi siti web alla visita successiva.

ACCETTA COOKIE

COOKIE
PRIVACY